(5) Barriere insediative: segregazione etnica e marginalità sociale negli spazi urbani

Coordinatori:

Dionisia Russo Krauss – Università degli Studi di Napoli “Federico II”


In un mondo geograficamente e culturalmente frammentato – ma dove, peraltro, l’unificazione dei mercati, l’infittirsi degli scambi economici e delle reti di comunicazione oltrepassano i confini – i movimenti migratori rendono palese la permeabilità delle nostre frontiere e sfidano l’inespugnabilità delle nostre “fortezze”. La crescita dei flussi ha dunque rimesso in discussione l’idea dell’impenetrabilità dei confini nazionali e ha portato in evidenza la contrapposizione tra apertura alla cooperazione transfrontaliera, da un lato, ed esigenze di difesa delle specificità locali, dall’altro. I migranti, dal canto loro, costituiscono dei veri e propri attori geopolitici attraverso cui analizzare degli spazi di frontiera particolari: quelli, cioè, che vengono a crearsi nelle città, luoghi in cui maggiormente si concentra e si rende visibile la mescolanza di popolazioni di origini diverse, con le tensioni che ne possono derivare e la ricchezza di possibilità in essa racchiuse.

Partendo da tali considerazioni, la presente sessione intende riflettere sui fenomeni di emarginazione di culture minoritarie – talvolta veri e propri casi di segregazione – esistenti nelle città, là dove si possono cogliere, pur nella diversità delle forme, segnali della presenza di una discriminazione socio-spaziale dei gruppi deboli ricollegabile a fattori differenti (le specificità culturali, le tipologie lavorative, il mercato immobiliare, la vicinanza di luoghi di culto e di punti di incontro, la presenza di particolari servizi).

Possibili spunti di riflessione per una sessione sulle barriere insediative sono dunque:

  • Quali forme di segregazione urbana si rilevano a scala nazionale? E quali sono gli indicatori più significativi di tale segregazione insediativa?
  • L’innalzamento di barriere insediative può essere annoverato tra i nuovi “comportamenti urbani”? Da quali variabili socio-economiche dipende? Quale influenza subisce dal rimescolamento etnico?

Quanto è marcata la differenza tra gli assetti localizzativi dei migranti economici e quelli dei migranti coatti (profughi e richiedenti asilo)?


Contatti:

dionisia@unina.it